Comunicato in merito agli arresti di massa dei giornalisti in Ucraina

L’instaurazione del nuovo potere in Ucraina portò una inaudita illegalità a seguito della quale si sono realizzate violente repressioni verso i giornalisti delle opposizioni. Durante quattro anni, il paese è agitato dalle notizie riguardanti i molteplici casi di restrizione della libertà di opinione e di parola. Per ragioni politiche, i giornalisti sono sottoposti a persecuzioni, arresti, torture ed anche uccisioni. Durante l’esistenza del regime di Kiev, insediatosi in seguito al colpo di stato, 12 giornalisti sono morti e 40 hanno subito sentenze di condanna per le loro pubblicazioni nei social network.

Il 27 settembre 2017, nella città di Zaporozh’ye, dagli agenti SBU è stato arrestato il famoso giornalista della sinistra Pavel Volkov con l’accusa di “attentato all’integrità territoriale” e “appoggio al terrorismo”. In questo caso l’accusa della colpevolezza si basa sulla sua pagina nel social network “Vkontakte” dove pubblicava taglienti articoli su temi socio-politici. Lui scriveva che Kiev sta violando gli accordi di Minsk e che la popolazione civile del Donbass vive e sopravvive sotto il fuoco dell’esercito ucraino. Nei suoi articoli Volkov si indignava anche per la distruzione dei monumenti dell’epoca sovietica. In questo momento lui si trova in carcere (SIZO) dove da quasi un anno subisce diversi metodi di pressione. Per la mancanza dell’adeguata assistenza medica la sua salute è andata via via peggiorando.

Il 1 agosto 2017, nella città di Zhitomir per la stessa infondata ragione è stato arrestato Vasiliy Muravitskiy. Dopo un anno lo hanno rilasciato agli arresti domiciliari, però la causa giudiziaria non è ancora chiusa e le pressioni e le persecuzioni non sono finite. Il 15 maggio 2018 è stato arrestato il direttore del reparto ucraino dell’agenzia d’informazione russa RIA Notizie Kirill Vyshinskiy. Lui rischia 15 anni di prigione per la pubblicazione degli articoli dove c’era la critica al governo ucraino.

Inoltre, nel 2015 furono arrestati i giornalisti Dmitriy Basilets e Evgheniy Timonin per la loro visita nel Donetsk e loro collaborazione con il canale televisivo locale. I giornalisti sono stati nel carcere per più di tre anni. A febbraio del 2018 sono stati rilasciati agli arresti domiciliari, però la causa giudiziaria non è ancora chiusa.

Ci rendiamo perfettamente conto che simili azioni di Kiev sono dirette verso il loro desiderio di liberare tutto il campo dell’informazione dalla presenza dei giornalisti non graditi e non allineati al regime. Forse le opinioni di alcuni giornalisti arrestati non si possono definire come marxiste, però noi esprimiamo tutta la nostra solidarietà a chi ha avuto coraggio e la dignità, malgrado la minaccia della prigione o della morte, di esprimere in Ucraina i loro punti di vista differenti dal regime. Pertanto, Noi chiediamo e pretendiamo la liberazione di tutti i perseguitati e condannati per i motivi politici !!!

Redazione del sito “Avanti”

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